Canone superiore a quello dichiarato nel contratto registrato
Con sentenza n. 29016 del 13 novembre 2018, la 3° sez. della Corte di Cassazione ha stabilito che il patto che prevede il pagamento di un canone superiore a quello dichiarato nel contratto scritto e registrato è insanabilmente nullo.
Per la Suprema Corte, infatti, “il predetto patto, contemplando un canone superiore rispetto all’importo a tale titolo indicato nel contratto scritto e registrato risulta in realtà funzionalmente ed esclusivamente volto a realizzare il risultato illegittimo di garantire al locatore di ritrarre dal concesso godimento dell’immobile un reddito superiore a quello assoggettato ad imposta”.
Deve essere pertanto accolta la domanda del conduttore di restituzione delle somme corrisposte in eccedenza rispetto al canone pattuito.